Sacramento della Confermazione in età adulta
In vista della celebrazione del sacramento della Confermazione, i Vescovi italiani chiedono con chiarezza che si costituisca un «gruppo di ricerca nella fede (…): luogo privilegiato di dialogo, di evangelizzazione, di catechesi, di educazione alla preghiera e alla liturgia, di educazione e di esercizio a una rinnovata partecipazione alla vita ecclesiale» (CEI, L’iniziazione cristiana. 3. Orientamenti per il risveglio della fede e il completamento della iniziazione cristiana in età adulta, 2003 = IC/3, n. 33).
La preparazione aspira a configurarsi come una forma di apprendistato alla vita cristiana nelle sue principali componenti, da proporre con profondo rispetto per la storia personale di ciascuno degli aderenti. «Si tratta di… ripercorrere le tappe dei discepoli di Emmaus… di conoscere sempre più Cristo nell’ascolto della Parola e nella celebrazione dei sacramenti, di testimoniare con entusiasmo e “senza indugio” (Lc 24,33) l’incontro con il Signore della vita» (IC/3, n. 41). «Anche quando la Confermazione viene richiesta da persone che non sono lontane dalla pratica di vita cristiana… è necessario che l’itinerario abbia una durata adeguata, in modo da consentire un vero incontro con il Signore risorto, che conduca verso una maturità di fede e verso un più convinto inserimento nella Chiesa» (IC/3, n. 60).
«La celebrazione dell’Anno liturgico, e in esso la celebrazione del mistero di Cristo, scandirà i ritmi convenienti alle singole persone in ricerca» (IC/3, n. 53). «L’Anno liturgico appare il contesto più idoneo per strutturare efficaci itinerari di fede» (IC/3, n. 60). E’ significativo valorizzare la prima Domenica di Avvento per compiere il Rito di ammissione nel “Gruppo di ricerca nella fede” (cfr. IC/3, n.56).
A Como viene attivato in autunno un “Percorso di ricerca nella fede” per adulti cresimandi, che sfocia nella Veglia di Pentecoste. Nella successiva solennità di Cristo Re dell’universo è fissato un incontro di “verifica e rilancio”. Questo tipo di percorso con i requisiti della nota pastorale IC/3 è aperto ai vicariati adiacenti la Città e dovrebbe progressivamente estendersi agli altri territori della Diocesi.
Chi intende promuovere iniziative in questo campo prenda contatto con il Servizio al Catecumenato della Diocesi.
Il Parroco accerti al più presto se il cresimando ha validamente ricevuto il Battesimo nella Chiesa cattolica. Qualora il primo sacramento fosse avvenuto in un’altra Confessione cristiana, lo indirizzi a un ministro della sua Chiesa o Comunità ecclesiale. Se il candidato insistesse nel manifestare la libera intenzione di entrare a far parte della Chiesa cattolica, si prenda contatto tempestivamente con il Servizio al Catecumenato per ricevere le indicazioni necessarie ad attuare in modo corretto il percorso che conduce al rito dell’Ammissione alla piena comunione della Chiesa cattolica.
Si verifichi se il cresimando ha ricevuto a suo tempo i sacramenti dell’Eucaristia e della Penitenza, così che se ne possa tenere conto nella preparazione. In ogni caso, si eviti di celebrare in tempi diversi Eucaristia e Confermazione per le persone adulte che non hanno ancora ricevuto questi Sacramenti. Si premetta la celebrazione della Penitenza e si sottolinei con un’unica celebrazione l’unità del dono di Cristo.
Nel caso di fidanzati, se uno dei nubendi non ha ancora ricevuto il sacramento della Confermazione, sia calorosamente sollecitato a riceverla prima delle nozze, se ciò è possibile senza grave incomodo e rispettando la volontà dell’interessato. Però. Se già convive o è sposato civilmente, in vista anche di poter regolarizzare la propria situazione, compia un cammino di fede in preparazione alla Cresima, che sia collegato con quello in preparazione al Matrimonio. Quindi, prima celebri il Matrimonio (cfr. CEI, Decreto generale n. 8 e Direttorio di pastorale familiare, n. 68 nota 30), e successivamente sia cresimato in una celebrazione comunitaria parrocchiale o diocesana. Non è lecito a nessuno ammettere alla Cresima un adulto, finché questi rimane in una situazione coniugale irregolare.
“Nel corso dell’itinerario si compia la scelta del padrino o della madrina per la Confermazione, curando che sia persona matura nella fede, rappresentativa della comunità, approvata dal Parroco, capace di accompagnare il candidato nel cammino verso i Sacramenti e di seguirlo nel resto della vita con il sostegno e l’esempio. La funzione di padrino o madrina può essere assunta più opportunamente dal catechista accompagnatore.” (IC/3, n. 59)